sabato 24 novembre 2007

L'artista del "segno", Agostino Ferrari



Agostino Ferrari nasce a Milano il 9 novembre 1938. Attratto dal mondo dell'arte sin dall'infanzia, nel 1959 inizia l'attività di pittore. Nel 1961 si inaugura la sua prima mostra personale alla galleria Pater di Milano con la presentazione di Giorgio Kaisserlian; importante è l'incontro con Angelo Verga, Ettore Sordini, Ugo La Pietra, Alberto Lùcia e Arturo Vermi, con il quale ha già un rapporto di amicizia. Questo incontro segna la nascita, nel 1962, dei gruppo del "Cenobio". Il gruppo, che ha vita breve, lascia una testimonianza importante nella poliedrica situazione milanese di quel periodo, ed è fondamentale per Ferrari in quanto inizia la sua ricerca sul segno che sarà il filo conduttore di tutta la sua opera. Nel 1963 il segno si tramuta in una vera e propria scrittura, una grafia policroma, dinamica. Nel biennio 1964-1965 compie due viaggi a New York che gli permettono di conoscere l'ambiente della pop art e artisti come Lichtenstein, Rauschenberg, Jasper Johns, Billy Apple ecc. In questo periodo dipinge i Labirinti. L'esperienza americana pur lontana dalla visione artistica di Ferrari, influisce sul segno, che assume via via un valore più plastico. Tra il 1966 e il 1967 inizia una serie di opere dal titolo Teatro del segno, nelle quali il segno si manifesta sotto forme diverse ma sempre come protagonista assoluto dell'opera e quasi contemporaneamente una serie dal titolo Forma Totale, nelle quali la ricerca dell'artista è di carattere plastico, come scrive anche Lucio Fontana. Nei primi anni Settanta Ferrari pone l'attenzione verso altri due elementi essenziali nella composizione artistica: colore e forma. Nel 1972 presenta le opere intitolate SegnoForma-Colore. Nel 1972 alla Galleria San Fermo e nel 1974 al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano Ferrari presenta l'organizzazione del Segno-Forma-Colore all'interno dello spazio di 20'000'000 di anni luce proposto da Vermi. Dal 1972 al 1975 egli cerca di determinare le relazioni psicologiche che hanno su di lui i colori. Questo lavoro lo porta a realizzare nel 1975 un'opera di grandi dimensioni: l'Autoritratto. Tra il 1976 e il 1978 realizza l'Alfabeto, gruppo di opere che rappresentano la sintesi di quanto contenuto nell'Autoritratto. Nel 1978 riemerge in Ferrari la voglia di esprimersi con il segno, in quanto è l'unico elemento ad avere una maggior "aderenza ai suoi stati d'animo". Realizza così i Giardini e i Ricordi, opere composte da segni giocosi, che sono il tentativo di dar vita ad una pittura non impegnata. Dopo tale esperienza nasce il desiderio di "rifondazione". Dagli anni Ottanta, il segno diviene protagonista incontrastato degli Eventi, opere nelle quali l'artista non usa le scritture per raccontare ma per "fermare" se stesso su un "simbolo di pagine tempo". Queste opere sono realizzate con la sabbia che gli permette di esprimere tutta la teatralità del segno. Sono opere nelle quali si legge tutta la liricità dell'artista. Nel 1995 partecipa alla serie di quattro mostre dedicate al gruppo del "Cenobio": a Palazzo Martinengo a Brescia, alla Galleria Peccolo di Livorno, all'Artestudio a Milano ed allo Studio Delise a Portogruaro. Nel 1996, presso la Galleria Lorenzelli a Milano, Ferrari presenta per la prima volta i Frammenti opere nelle quali la linearità del segno ha lasciato posto al caos, le forme si incontrano e si scontrano liberamente nello spazio della tela. Le ultime creazioni di Ferrari sono le Maternità. Questo è un tema assai importante per Ferrari che ritorna periodicamente con dialettiche formali diverse ma con contenuti costanti. Qui il rapporto fra una parte e il tutto di cui scriveva Fontana, è rappresentato da una parte centrale del quadro nella quale sono date tutte le informazioni come fosse una numerazione di ipotesi sistematica e con la parte esterna al centro dove le stesse informazioni assumono un valore prevalentemente plastico. Il lavoro attuale di Ferrari si incentra sulla realizzazione di opere alle quali l'autore dà il titolo di "Oltre la soglia", nelle quali una parte del quadro è dominato dal racconto segnico ed un'altra parte è rappresentata da una superficie nera sulla quale il racconto si annulla o si modifica. L'evidente passaggio di soglia fra un piano e l'altro chiarisce il titolo dell'opera stessa.

sabato 17 novembre 2007

I maestri dell'800: Georges-Pierre Seurat



Georges-Pierre Seurat nacque a Parigi in Francia il 2 dicembre 1859 da una famiglia agiata ma un considerata un po' originale. Il padre Antoine–Chrysostome aveva lasciato l'attività di avvocato precocemente per dedicarsi al giardinaggio ed a strane cerimonie religiose. Nel 1871 Seurat si rifugia con la famiglia a Fontainebleau per scappare all'insurrezione popolare passata alla storia con il nome di Comune di Parigi; finita la sommossa ritorna a Parigi. Nel 1875 si iscrive ad un istituto artistico, per essere poi ammesso all'Ecole des Beaux – Arts. Nel 1879 visita la quarta mostra degli Impressionisti e rimane colpito dai quadri di Claude Monet e Edgar Degas. Dopo alcuni mesi parte per la guerra; solo al ritorno, nel 1880, aprirà un proprio studio. Tra il 1881 ed il 1882 Seurat produsse un gran numero di studi che rappresentavano persone al lavoro ed alcuni ritratti tra cui uno viene accettato al Salon nel 1883. Nel 1884 il suo quadro Une baignade à Asnières venne respinto al Salon di Parigi (esposizione biennale che si teneva nella Parigi ottocentesca e i cui organizzatori controllavano l'intero settore artistico), ma riuscì egualmente ad esporlo al Salon des Indépendants; da allora non sottopose più alcun dipinto alla Commissione del Salon. Sempre in quegli anni Seurat conosce un altro pittore Paul Signac, un autodidatta cresciuto alla scuola degli impressionisti e co-fondatore del Salon des Indépendants. Nel 1886 espone all'ottava ed ultima mostra del Salon il quadro Una domenica pomeriggio nell'isola della Grande Jatte (o semplicemente la Grande Jatte): il dipinto fece scalpore ed i critici ne riconobbero l'importanza e così Seurat poté diventare un punto di riferimento del neo-impressionismo. Il pittore era famoso anche per il suo riserbo sia nel lavoro sia nella vita privata: infatti nel 1888 si innamorò di una sarta, Madeleine Knobloch, da cui nel 1890 ebbe un figlio, (Pierre–Georges), all'insaputa della famiglia di Seurat, infatti la famiglia ne verrà a conoscenza solo quanto il pittore sarà in punto di morte. Nel 1891 Seurat fu colpito da un'infezione alla gola e le sue condizioni peggiorarono in pochi giorni tanto che il 29 marzo morì all'età di soli 31 anni; venne seppellito nel cimitero parigino di Père Lachaise accanto al figlio morto sole due settimane dopo. Seurat è spesso associato agli impressionisti, ma in realtà lui si differenziò dalla loro concezione artistica; fu la figura guida del movimento post-impressionista ed il fondatore del Neo-impressionismo. Uno dei soggetti preferiti di Seurat erano le Marine. Molte sue vedute avevano una vaga somiglianza con le opere di Claude Monet. Ma mentre Monet come gli altri impressionisti eseguivano i loro quadri totalmente all'aperto, Seurat abbozzava solo uno schizzo all'aperto per poi dipingere la tela completamente nel suo studio. Un altro suo soggetto preferito erano le scene portuali. Di solito amava dipingere porti deserti, quasi ad echeggiare una costante malinconia. Il pittore si dedicò molto anche a realizzare gli schizzi, essenzialmente di due tipi: quelli che servivano da materiale preparatorio per grandi composizioni e quelli che erano di per se stessi opere d'arte. Questi ultimi venivano chiamati da Seurat "croquetons" (piccoli schizzi) che risalgono agli inizi della carriera ed erano realizzati su pannelli di legno (di solito coperchi di scatole di sigari). Nelle opere più tarde Seurat fu attratto dalle manifestazioni popolari e dagli spettacoli di Parigi, che gli permettono di applicare la tecnica divisionista anche alla luce artificiale. Gli diedero anche l'opportunità di raffigurare il movimento, rispondendo così ai critici che giudicavano le sue opere troppo statiche. Negli anni 1887-1888 realizzò alcuni disegni che ritraevano artisti di caffè-concerto, disegni da cui ebbero poi origine alcuni suoi dipinti. Per il tema del circo prese invece spunto dai manifesti di Jules Chéret diffusi in tutta Parigi.


Per chi volesse approfondire quest'artista riportiamo di seguito i luoghi e le date dove poterlo vedere:

fino al 13.1.2008
Wien-Paris - Van Gogh, Cézanne und Österreichs Moderne Österreichische Galerie Belvedere, Vienna

fino al 7.1.2008
Georges Seurat - The Drawings MoMA - Museum of Modern Art, New York, NY

giovedì 8 novembre 2007

VB 61 STILL DEATH! DARFUR STILL DEAF?



“Trenta donne sudanesi sono stese a terra sopra una tela bianca. Sono posate a faccia in giù, come corpi morti, ammassate una sull'altra. I loro occhi sono chiusi e i loro corpi immobili. Non c'è dialogo o suono. Il colore della pelle delle donne è scurito da trucco nero. Una larga pennellata orizzontale di pittura rossa percorre la tela e i corpi delle donne, evocando una performance pittorica dell'Azionismo Viennese (1960-1971). La pennellata percorre la tela e schizza al suolo. L'evento mima le dimostrazioni degli anni '70 di operai e studenti contro il governo e i capitalisti. La tela agisce sia come palcoscenico della performance sia come pittura. Diventa rappresentazione dei violenti massacri in corso in Africa, in particolare il genocidio in atto nella regione del Darfur, in Sudan. L'immagine cruda della performance presenta dal vivo ciò che è mostrato quotidianamente dalla tv ad un pubblico desensibilizzato. Enfatizza la necessità di capire la realtà, oltre lo spettacolo televisivo, e di comprendere il ruolo che l'occidente gioca in esso al di là del sensazionalismo della morte e della confusione della guerra”.
Vanessa Beecroft


Vanessa Beecroft , nata a Genova nel 1969, è un'artista italiana di arte contemporanea. Vive a New York. È considerata una delle artiste più innovative e accreditate nel panorama contemporaneo internazionale. Di madre italiana e padre inglese, ha trascorso parte della sua infanzia a Malcesine (sul lago di Garda).Tornata a Genova, dopo aver frequentato il Liceo Artistico del capoluogo ligure ed essersi diplomata all'Accademia Ligustica di Belle Arti, si iscrive alla facoltà di Architettura, per poi trasferirsi all'Accademia di Belle Arti Palazzo di Brera, dove si diploma nel 1993. Attualmente vive a lavora a New York, che l'artista stessa definisce il primo paese in cui mi sono sentita casa. La scelta espressiva della Beecroft matura fin da giovanissima è stata quella di pensare e realizzare performance, utilizzando il corpo di giovani donne più o meno nude, questo straordinario materiale umano viene mosso secondo precise coreografie come su una scacchiera invisibile, con opportuni commenti musicali o con lo studiato variare delle luci. Ciascuna delle partecipanti deve attenersi con scrupolo a una serie di precise e inderogabili norme che l'artista impone prima di ciascuna azione, per comporre dei veri e propri “quadri viventi”, esposte in gallerie e musei di arte contemporanea. L'artista pone al centro della propria riflessione i temi dello sguardo, del desiderio e del volubile mondo della moda. Private di ogni possibilità di dialogo o di relazione, esse appaiono congelate al di là di un'invisibile barriera. Al tempo stesso il loro mutismo e il loro totale isolamento producono lo strano effetto di far rimbalzare lo sguardo di chi guarda su sé stesso, trovandosi in una situazione di disagio. La sua prima performance è stata tenuta presso la galleria di Luciano Inga Pin di Milano, durante il Salon Primo dell'Accademia di Belle Arti al Palazzo di Brera. Segnalata da Giacinto Di Pietrantonio, ha tenuto la sua prima mostra personale nel 1994 presso la Galleria Fac-Simile a Milano dove esponeva anche il suo compagno Miltos Manetas.


Per chi volesse approfondire quest'artista riportiamo di seguito i luoghi e le date dove poterla vedere:

fino al 31.1.2008
Les Fleurs du Mal ARCOS - Museo di Arte Contemporanea del Sannio, Benevento

fino al 12.1.2008
The Incomplete CAM - Chelsea Art Museum, New York, NY

fino al 7.1.2008
Senso Unico P.S.1 Contemporary Art Center, Long Island

fino al 30.12.2007
Collectors 1 - Collezione La Gaia Cesac - Centro Sperimentale per le Arti Contemporanee, Caraglio

fino al 30.12.2007
FACADES Krannert Art Museum, Champaign, IL

fino al 25.11.2007
FOTO.KUNST - Zeitgenössische Fotografie aus der Sammlung Essl Sammlung Essl - Kunsthaus, Klosterneuburg